Interessante sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo nel procedimento Manuello et Nevi contro Italia.
Leggendo la sentenza si potrà notare come due nonni hanno invano cercato di ricucire i rapporti con il loro nipote, rapporto strappatosi a causa di vicende giudiziarie del proprio figlio, già dal lontano anno 2002.
I nonni, destinatari di provvedimenti sfavorevoli da parte della giustizia italiana, invocano l’articolo 8 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che, rubricato “Diritto al rispetto della vita privata e familiare” così recita:
1. Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e della propria corrispondenza.
2. Non può esservi ingerenza di una autorità pubblicanell’esercizio di tale diritto a meno che tale ingerenza sia prevista dalla legge e costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria alla sicurezza nazionale, alla pubblica sicurezza, al benessere economico del paese, alla difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o della morale, o alla protezione dei diritti e delle libertà altrui.