In segno di solidarietà con i familiari delle vittime della follia omicida di oggi 9 aprile 2015 a Milano, clouvell e iClouvell hanno deciso di non pubblicare alcun articolo.
Certamente v’è da chiedersi come certe cose possano succedere ancora oggi. E come certe cose possano succedere in una città come Milano.
Ma succedono. Segno che la follia non ha confini, nè regioni, nè zone geografiche.
La follìa è follìa.
Ogni giorno, in ogni aula di giustizia, tante persone amministrano la giustizia: magistrati, avvocati, assistenti di udienza, forze dell’ordine, ufficiali giudiziari. Poi vi sono le parti processuali. Vi è anche la gente comune.
La domanda che molti si sono posti subito dopo aver appreso i fatti è stata come possa essere successo che un’arma sia potuta entrare nel palazzo di giustizia.
Ma forse un’altra domanda la gente si sarebbe dovuta porre: come è possibile che una persona si armi di una pistola ed uccida un magistrato, un avvocato, un imputato e ferisca altre persone.
A prescindere dalle responsabilità per l’eventuale omesso controllo, vi è da chiedere, ancor prima, perchè mai un tale fatto sia successo. Cosa si nascondeva dietro quel killer che ha deciso di fermare il tempo in quel 9 aprile 2015.
Non si vuole e non si può giustificare nessuno di fronte a tale tragedia. Certamente, però, l’unico problema (killer a parte) non può essere ricercato nell’eventuale omesso controllo al varco di accesso del palazzo di giustizia.
Bisognerà accertare se la follia omicida pura sia stata l’unica ragione del brutale triplice omicidio ovvero se, ancor dietro, si celino altre ragioni o motivazioni.
Sta di fatto che un eccellente magistrato ed un pari eccellente avvocato hanno perduto la vita. Sta di fatto che una persona, non avvocato, non magistrato, ma non per questo degno di minore rispetto, ha perduto la vita. Altri hanno rischiato di perderla. Anche chi scrive fa l’avvocato ma di fronte a quanto accaduto non ci sta.
Il rischio è quello della paura. Il rischio è che si semini paura, che si semini panico tra la gente. Tra gli operatori di giustizia. Tra la gente comune.
Ed allora, la massima solidarietà va innanzitutto a tutti i magistrati, avvocati e personale di cancelleria del palazzo di giustizia di Milano, nonchè alle forze dell’ordine ed a quanti cooperano per fornire un servizio al cittadino.
Sappiano i familiari delle vittime che i loro congiunti hanno perso la vita nell’esercizio più alto del loro ministero. Hanno perso la vita mentre inseguivano un ideale di giustizia.
Sappiano tutti coloro che domani metteranno piede nel palazzo di giustizia di Milano, ma anche tutti coloro che domani metteranno piede in ogni altro palazzo di giustizia, ovunque ubicato, come al Nord così al Sud, come nel continente così nelle isole, sia grande che piccolo, che grazie a loro ed al loro coraggio potrà essere portata avanti una battaglia. Una battaglia per perseguire i più alti valori di libertà e di giustizia. Perchè le idee e il coraggio non temono assassini. Le idee ed il coraggio non si fermano mai. Le idee ed il coraggio ci saranno anche domani. Anzi forse di più.
Clouvell ed iClouvell si stringono al dolore dei familiari delle vittime ed a tutti i magistrati ed avvocati del Foro di Milano.
avv. Filippo Pagano (f.pagano@clouvell.com)
managing partner at clouvell (www.clouvell.com)